Il Sensazionalismo sull’Intelligenza Artificiale: Realtà o Eccesso?

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Gabriele Congiu

Scrittore - Editore - Musicista

Da quando il 30 novembre del 2022 OpenAI ha lanciato ChatGPT, l’intelligenza artificiale (IA) è diventata uno degli argomenti più discussi e, spesso, uno dei più fraintesi. La narrazione che circonda questa tecnologia oscilla tra toni apocalittici e promesse quasi utopiche, generando una quantità di sensazionalismo che a volte distorce la realtà.

Il Mito del Dominio dell’IA
Molti titoli di giornali o post sui social media evocano l’immagine di un futuro in cui l’IA prende il controllo del mondo, rubando posti di lavoro e scavalcando l’essere umano in ogni campo. Questa visione non tiene conto del fatto che l’IA, per quanto potente, è uno strumento costruito da e per le persone. Le macchine non “pensano” nel senso umano del termine: eseguono calcoli complessi, analizzano dati, ma non possiedono emozioni, coscienza o intenzioni.

Inoltre, si tende a sensazionalizzare ogni nuova funzione annunciata, presentandola come una svolta epocale, che spesso si rivela meno efficiente del previsto e caratterizzata da limiti nascosti. Bisogna però riconoscere che, come accade su molti canali YouTube, titoli e immagini devono essere evocativi per catturare l’attenzione. Altrimenti, argomenti trattati in venti minuti potrebbero essere riassunti in due righe di testo, ma il video non sarebbe monetizzabile. Questo approccio, però, può generare perplessità, rifiuto o persino un senso di inferiorità nelle persone non esperte del settore, che cercano semplicemente di informarsi e faticano a seguire tutti gli aggiornamenti.

La Sovrastima delle Capacità Attuali
Un altro esempio di esagerazione è l’idea che l’IA possa risolvere qualsiasi problema in pochi clic. Certo, sistemi di apprendimento automatico hanno fatto passi da gigante, ma sono limitati a compiti specifici. Non abbiamo ancora un’Intelligenza Artificiale Generale (IAG), definita in inglese come (AGI), capace di ragionare o adattarsi come un essere umano, per ora. L’attuale intelligenza artificiale eccelle ormai in diversi settori e continuerà a progredire con il passare del tempo. In ambiti specifici, come il riconoscimento di immagini, il processamento del linguaggio, l’analisi dei dati e la generazione di codice, ha già raggiunto un livello notevole. Ho avuto modo di testare personalmente l’Intelligenza Artificiale Generativa in aree in cui mi cimento da oltre trent’anni, come la grafica e la scrittura, fino ad arrivare alla musica e ai video.

Posso affermare con estrema convinzione che, senza competenze specifiche, l’IA generativa resterà un mero strumento ludico, come sottolineo nella mia opera Intelligenza Artificiale conoscere l’essenziale

Intelligenza Artificiale conoscere l'essenziale

Il Fascino dell’Inconoscibile
Parte del sensazionalismo nasce dall’aura di mistero che circonda l’IA. Quando non comprendiamo appieno qualcosa, tendiamo a estremizzarne le potenzialità o i rischi, dando origine a due approcci ugualmente problematici: l’idolatria e il timore. Questo meccanismo mentale si manifesta in tutti gli ambiti della vita. Invece di demonizzarla o celebrarla in modo acritico, dovremmo considerare l’IA come qualsiasi altra tecnologia: con rispetto e responsabilità.

La Realtà: Opportunità e Sfide
L’IA ha senza dubbio il potenziale per trasformare molte industrie e migliorare la qualità della vita, ma presenta anche sfide etiche e pratiche. Ad esempio:

  • Come garantire che i dati utilizzati siano equi e non discriminatori?
  • Come regolamentare l’IA per prevenire abusi senza soffocare l’innovazione?

Queste sono questioni reali, che richiedono attenzione e non sensazionalismo.

In conclusione, il dibattito sull’intelligenza artificiale deve andare oltre le esagerazioni e affrontare la realtà in modo bilanciato. L’IA non è né un mago onnipotente né un mostro inarrestabile, ma uno strumento potente che, come ogni tecnologia, riflette i valori e le intenzioni di chi lo progetta e utilizza.

Sta a noi usarla con saggezza, imparando a distinguere i fatti dalle fantasie.