Nel 2019 ho fatto qualcosa che oggi è diventata una prassi comune nel mondo degli strumenti di intelligenza artificiale generativa: scrivere un testo e trasformarlo in immagine.
Quando ho scritto il libro Roberto Turatti – 50 anni di musica e sentimenti, mi sono trovato a raccontare una fase molto significativa della vita di Roberto, precisamente l’anno 1983, un periodo ricco di emozioni e soddisfazioni per lui. Ascoltando il suo racconto, ho subito pensato che il paragrafo che stavo per scrivere potesse essere rappresentato anche visivamente, come se fosse un quadro.
Il capitolo 8: Il posto fisso
Ecco il testo che ho scritto nella prima pagina del capitolo 8:
…Il 1983 stava volgendo al termine, un anno ricco di emozioni e soddisfazioni. Se fosse stato un quadro d’arte contemporanea lo avrei dipinto con tanti colori a olio e con forme geometriche stilizzate, ognuna indicante un elemento cardine di quell’anno, come: la sfera specchiata, il logo della Hole Records rappresentato da due frecce che indicano il buco del vinile, un disco, una musicassetta, un synth e il profilo di donna in stato interessante. Quest’ultimo era sicuramente l’elemento grafico più importante, una speciale dedica a mia moglie Aurora che era in dolce attesa del nostro primo figlio, Luca…
Il risultato grafico ottenuto con Photoshop dopo aver ricercato e selezionato gli oggetti pertinenti, disposti secondo il mio gusto personale e una palette di colori coerente, è stato il seguente:
IA generativa… naturale o artificiale?
Tre anni dopo aver scritto il capitolo 8, nel novembre 2022, viene resa pubblica la prima vera intelligenza artificiale generativa, ChatGPT, inizialmente limitata alla funzione text-to-text, ovvero la generazione di risposte testuali a partire da un input testuale. Quasi contemporaneamente, sono nate altre IA generative in grado di trasformare testo in immagini (text-to-image), come Midjourney, DALL·E, Stable Diffusion e Adobe Firefly.
I risultati iniziali erano in parte entusiasmanti, ma ancora lontani da un utilizzo professionale immediato senza il supporto di software di grafica, necessari per avere un controllo totale sull’immagine generata.
Dal 25 marzo 2025, OpenAI ha rilasciato pubblicamente ChatGPT‑4o, migliorato e potenziato, rendendolo accessibile anche gratuitamente (con alcune limitazioni nel numero di elaborazioni). La novità più rilevante? La funzione text-to-image è diventata nativa, ovvero integrata direttamente nel modello. Non si tratta più di uno strumento esterno: GPT‑4o può generare immagini come parte naturale della conversazione.
Ho provato a creare un’immagine utilizzando ChatGPT, Gemini Generate Image, Copilot e Adobe Firefly , partendo dallo stesso testo – oggi lo chiamiamo prompt. I risultati sono stati interessanti, ma non rispecchiano pienamente ciò che avevo in mente.
Se fossi stato privo di idee, senza competenze di grafica manuale o digitale, mi sarei forse accontentato di un’immagine che contenesse gli elementi descritti nel testo, e mi sarei anche sentito soddisfatto: dopotutto, senza quello strumento, non avrei mai potuto realizzarla.
Meglio l’IA o l’intelligenza umana?
Non mi stancherò mai di ripeterlo: l’intelligenza artificiale è uno strumento potente, veloce, instancabile… a meno che non abbiate esaurito i crediti o le prove gratuite! Serve come supporto al lavoro del grafico, non come sostituto.
Il grafico possiede competenze fondamentali per decidere, valutare, correggere, interpretare.
La mia preferenza è chiara: coltivare le competenze umane, potenziandole con l’uso dell’IA per accelerare processi, suggerire soluzioni, elaborare operazioni che, fatte manualmente, richiederebbero molto più tempo.
L’IA sarà anche velocissima, ma potrà davvero superare l’intelligenza umana solo nel momento in cui sarà in grado di leggere i nostri pensieri e realizzarli.